Cresce la sensibilità dei consumatori per l’ambiente e anche la domanda di un packaging più eco-friendly. Molte aziende hanno trovato strade alternative alla plastica, ma basta osservare le confezioni dei prodotti sugli scaffali dei supermercati per renderci conto di quanti imballaggi siano inutili e finiscano direttamente nella spazzatura. Transparency Market Research ha pubblicato uno studio per evidenziare alcuni trend del panorama globale del green packaging. “Green Packaging Market – Global Industry Analysis, Trend, Size, Share and Forecast 2015 – 2021” considera quello degli imballaggi come ciò che è: un vero e proprio mercato. E il suo valore, dai 132,4 mld di dollari nel 2014, dovrebbe salire a 203,1 mld a fine 2021.

Naturalmente, in questa crescita un ruolo fondamentale è quello del consumatore, che appunto punta il dito su materiali poco rispettosi dell’ambiente ed è ormai diventato molto consapevole rispetto ai danni che un packaging poco sostenibile arreca al Pianeta.

Inoltre, lo stesso consumatore ritiene che un packaging sostenibile sia anche più salutare e risulti più adatto alla conservazione dei prodotti, non solo dei cibi. Infine, un altro elemento chiave nella percezione del consumatore, è quello della scarsità di risorse, che lo porta a notare packaging eccessivi, sprechi, e a preferire materiali riciclabili facilmente.

Quindi i consumatori sono interessati ai packaging green, ma da un’altro lato non vogliono pagare di più per avere consegne più sostenibili per esempio dei loro acquisti online. A dirlo è un report di Barclays Corporate Bankingriportato da Drapers, che analizza come in Gran Bretagna i retailer sovrastimino di circa un terzo la disponibilità dei clienti a pagare un prezzo maggiorato per le ‘green deliveries’. Solo il 38% dei consumatori, infatti, si dichiara disponibile a pagare un extra affinché i prodotti acquistati online arrivino alla loro porta in un packaging attento all’ambiente.

“Per guadagnare la fedeltà dei clienti e attirarne di nuovi, i retailer devono dimostrare di essere attenti alle problematiche ambientali”, spiega Karen Johnson, a capo della divisione retail e wholesale di Barclays. “Il punto della questione, però, è capire chi può accollarsi i costi di questi sforzi: la nostra ricerca evidenzia come i consumatori non siano disposti a farlo”.

Finora purtroppo i costi di produzione elevati sono stati un fattore che ha inibito uno sviluppo maggiore di questo mercato.