La pasta è uno degli alimenti più consumati in Italia, presente sulle tavole di tutti gli italiani e bandiera del made in italy all’estero. Infatti, anche se sempre più persone tendono a seguire diete salutari, non disdegnano un buon piatto di pasta almeno una volta a settimana, magari realizzata con farine integrali. Ma come fa un consumatore a scegliere la pasta perfetta? Oltre al prezzo ed alla qualità, ogni cliente si lascia influenzare anche dall’aspetto della confezione, che comunica l’identità del marchio, oltre che un’idea ben precisa. Ad esempio, facendo riferimento proprio alle tipologie di pasta realizzate con farine diverse, anche il colore della confezione cambia. Una pasta prodotta con farina di legumi, in genere presenta una confezione nei toni del beige, con dettagli rossi oppure verdi che richiamano proprio la rusticità; al contrario, una pasta di riso presenta invece confezioni dalle tonalità chiare, con richiami celesti o blu, che danno l’idea di leggerezza. Tutti questi dettagli consentono alle persone di approcciarsi in modo diverso al prodotto acquistato, riconoscendolo con maggiore facilità.

Tipologie di confezioni di pasta
Attualmente, sul mercato, è possibile trovare due tipologie di confezioni di pasta secca. La struttura in cartone ed il flowpack, indipendentemente dal formato e dalla grammatura. In genere la confezione in cartone, comunica al consumatore un’idea eco-friendly, ed inoltre il colore principale permette subito al cliente di comprendere quale marchio sta acquistando. Invece, la confezione in plastica, pur essendo apparentemente più inquinante (dipende, però, dal materiale di realizzazione) è meno ingombrante e poi permette di controllare il contenuto della confezione fornendo al cliente una garanzia di qualità. Esistono inoltre delle situazioni ibride, come ad esempio le scatole con una specie di finestrella trasparente oppure le confezioni in plastica con dettagli in cartone, in grado di garantire un aspetto più raffinato. Un consumatore che si trova dinanzi ad una confezione di questo tipo, è anche più orientato ad acquistare ad un prezzo maggiore, avendo la percezione che si tratti di un prodotto “di nicchia”.

L’importanza del packaging della pasta
Negli ultimi anni si è potuto assistere ad un fenomeno che ha visto in costante crescita i piccoli produttori. Infatti, accanto ai brand delle multinazionali, si sono addentrati nel mercato anche marchi locali conquistando sempre più consumatori, sia in Italia che all’estero. Questo, perché sono stati in grado di comunicare in modo efficiente attraverso il loro packaging. Infatti, il primo impatto che ha il consumatore è quello con la confezione del prodotto. I punti di forza di queste confezioni sicuramente riguardavano la strategia dell’evidenziare i vantaggi di quella confezione di pasta, rispetto ad una concorrente. Ad esempio, le materie prime utilizzate, o un formato non proposto da altri. Il punto focale, poi, è ovviamente il logo, che all’estero attira molto se in italiano, magari accompagnato da immagini che rimandano alla cultura italiana. Invece, in Italia, è risultato vincente porre in evidenza il tempo di cottura, dettaglio da sempre “nascosto” nelle confezioni di pasta. Seppur all’apparenza un dettaglio insignificante, questa strategia comunicativa ha permesso al marchio in questione di attrarre più clienti.