Tra le diverse forme di infezioni ambientali che possono crearsi nelle strutture sanitarie due particolari sono quelle relative agli indumenti di protezione individuale (e ai rischi causati da una non idonea gestione del processo di manutenzione atto a garantire nel tempo le caratteristiche e i requisiti normativi e tecnici necessari per la protezione dei lavoratori) e alla gestione della biancheria sporca. Tralasciamo in questa sede di occuparci degli indumenti per esaminare alcuni aspetti relativi alla biancheria sporca che in gran parte è trattata all’esterno, in lavanderie industriali. Premesso che il controllo delle infezioni ambientali nelle strutture sanitarie e le relative misure di prevenzione da molti anni sono pratiche quasi di routine, non possiamo ignorare che in realtà il nostro Paese mentre presenta infortuni con valori complessivamente inferiori rispetto a Paesi a noi assimilabili al nostro per cultura, economia e welfare è però ancora lontano dagli obiettivi raggiunti da Paesi europei più ‘virtuosi’. Dobbiamo quindi impegnarci, per proteggere meglio il personale dell’ospedale – infermieri e medici – dalla trasmissione di malattie infettive richiamando l’attenzione su un tema che molti operatori sanitari in sanità tendono a trascurare: quello relativo alla gestione della biancheria e non sottovalutare questo aspetto che comporta rischi per gli operatori ospedalieri e per i pazienti.

 

 La biancheria sporca

Sebbene la biancheria sporca sia stata identificata come una fonte di un gran numero di microrganismi patogeni, il rischio di trasmissione effettiva di malattia non è elevato in quanto i germi vengono trasmessi principalmente attraverso le mani e attraverso le superfici. Ciononostante per aiutare a combattere le malattie infettive si raccomanda l’immagazzinamento e il trattamento della biancheria, pulita e sporca, utilizzando buon senso e adeguate misure di controllo. Gli stessi accessori per la biancheria non devono rappresentare un rischio per la salute né rimanere inutilizzati a ogni fase del loro impiego e trattamento.

  • Il personale che lavora nell’area di ricezione e smistamento deve indossare un abito lungo, maschera e guanti. Dovrebbe tenere le mani lontane dalla bocca e dagli occhi e lavarsi accuratamente le mani quando esce dalla zona di ricezione e smistamento. In questa area non è permesso mangiare e bere
  • La biancheria sporca deve essere maneggiata il meno possibile e con una minima agitazione per prevenire la contaminazione microbica grossolana dell’aria e delle persone che la maneggiano
  • Tutta la biancheria sporca deve essere raccolta in ogni reparto e segregata in aree non potenzialmente infette
  • Tutta la biancheria che è stata sporcata con fluidi corporei sarà tenuta separatamente.
  • Non conservare la biancheria sporca per lunghi periodi
  • Non mettere la biancheria sporca a contatto con quella pulita
  • Non conservare in luoghi inadatti • Non maneggiare nel momento sbagliato
  • Non conservare la biancheria in punti intermedi
  • Non selezionare mai la biancheria sporca in un’area pulita
  • Il carrello di trasporto della biancheria sporca deve essere pulito e disinfettato costantemente.

 

Il lavaggio

L’azione battericida del normale processo di lavaggio è influenzata da numerosi fattori fisici e chimici. Sebbene la diluizione non sia un meccanismo che uccide i batteri, è responsabile della rimozione di quantità significative di microrganismi. Saponi o detergenti sciolgono lo sporco e hanno anche proprietà battericide. L’acqua calda fornisce un mezzo efficace per distruggere i microrganismi e una temperatura di almeno 71° C per un minimo di 25 minuti è comunemente raccomandata. Un’azione eseguita durante il processo di lavaggio è l’aggiunta di un acido delicato per neutralizzare l’alcalinità nell’acqua, nel sapone o nel detergente. Il rapido spostamento in pH da circa 12 a 5 può anche inattivare alcuni microrganismi. Le misure consigliate dalle Linee Guida Europee atte a garantire una completa decontaminazione della biancheria lavata, a rispettare il ciclo di vita delle fibre e a sviluppare un approccio specifico per la biancheria “a rischio” consigliano:

  • Installare la lavatrice a barriera a cavaliere di parete, dotata di 2 sportelli, la zona dove carica la biancheria sporca è separata fisicamente con una parete da quella dove si scarica la biancheria pulita per evitare qualsiasi contatto ‘sporco-pulito’
  • Usare il dosaggio dei detersivi in base al grado di sporco
  • Rispettare i programmi di lavaggio
  • Utilizzare i prodotti battericidi su tutti i tessuti lavati a una temperatura di 60° C o inferiore. • Lavare i tessuti in base alle famiglie, e in base alla stessa finitura.

 

Il trasporto

Le condizioni di trasporto possono favorire la contaminazione della biancheria pulita e le misure consigliate secondo le Linee Guida Europee prescrivono: mezzi di trasporto riservati esclusivamente per la biancheria pulita; materiali decontaminabili; attenersi ai flussi consigliati per evitare che la biancheria pulita venga a contatto con la biancheria sporca.

  • Camioncino apposito riservato esclusivamente alla consegna di biancheria pulita.
  • Per veicoli di trasporto, è necessario adottare una procedura di disinfezione interna.
  • Rispettare gli intervalli di immobilizzazione.
  • Predisporre le consegne della biancheria pulita in carrelli coperti o armadietti chiusi.
  • Consegnare i carrelli o gli armadietti direttamente al locale lavanderia del reparto (nucleo) di destinazione.
  • La biancheria deve essere protetta adeguatamente contro i rischi e trasportata in veicoli chiusi utilizzati esclusivamente a tale scopo.
  • In caso di contatto tra la biancheria pulita e quella sporca, sarà necessario utilizzare l’involucro protettivo ermetico per le due biancherie.
  • Effettuare un programma di pulizia e disinfezione per stabilire in che modo provvedere alla manutenzione delle superfici dei veicoli e delle apparecchiature utilizzate per trasporto e la consegna della biancheria pulita (container di camioncino e cabine, carrelli o armadietti, coperture.)

 

La biancheria pulita

Secondo le Linee Guida Europee bisogna proteggere la biancheria pulita conservandola in carrelli o armadietti chiusi coprendola con una pellicola in plastica microporosa. Per evitare possibili contaminazioni della biancheria pulita durante le operazioni occorre:

  • Disinfettare e pulire costantemente i locali in cui è conservata la biancheria pulita.
  • Tenere i locali separati dalle zone di passaggio della biancheria sporca.
  • Chiudere le porte per bloccare le correnti d’aria. Verificare che la pressione dell’aria nel reparto ‘biancheria pulita’ sia maggiore di quella presente nel reparto ‘sporca’.
  • Disinfettare e pulire costantemente i carrelli e/o armadi utilizzati per trasportare la biancheria pulita.
  • La riparazione, pulizia, disinfezione dei coperchi dei carrelli sarebbe più semplice se fosse disponibile un set extra.
  • Avvolgere sempre la biancheria pulita in una pellicola in plastica microporosa.
  • Tutta la biancheria non conservata sotto la protezione della pellicola, o con l’involucro in plastica danneggiato, deve essere lavata nuovamente e avvolta per una maggiore protezione.

 

La norma europea

La norma europea UNI EN 14065 “Tessili trattati in lavanderia – Sistema di controllo della biocontaminazione” permette alle lavanderie industriali di implementare un sistema qualità che ha come obiettivo il controllo della qualità microbiologica dei capi trattati. Tale certificazione mira a garantire la qualità microbiologica dei tessili trattati, soprattutto se utilizzati in settori specifici (sanitario) e garantisce un maggiore controllo dei processi ed elevati standard di qualità. La certificazione consente a qualsiasi realtà operante nel settore dei servizi di lavanderia industriale specializzata per il noleggio e il ripristino di biancheria e abiti da lavoro di differenziarsi, facendo emergere in modo tangibile e verificabile la qualità dei propri servizi e rassicura i clienti circa la conformità ai requisiti stabiliti dalla norma.

Per specifici ambiti pubblici e industriali come i settori ospedaliero, sanitario, alimentare, gastronomico, alberghiero, farmaceutico, l’attenzione alla qualità microbiologica dei prodotti è importante e funzionale perché elemento distintivo della qualità del servizio offerto al cliente.

 


Fonte: Cleaning Communitywww.cleaningcommunity.net