ALLA RIBALTA CON L’EMERGENZA CORONAVIRUS, QUELLA CHE DOVREBBE ESSERE UNA PRASSI ACQUISITA DIVENTA UNO STRUMENTO DI PROTEZIONE A CUI VIENE DATO GRANDE RISALTO. A PARTIRE DALL’IGIENE DELLE MANI.
In questi giorni – per non dire mesi – l’appello all’igiene delle mani è una costante, una reiterazione per un gesto la cui importanza dovrebbe essere acquisita da molto tempo.
L’igiene e la pulizia sono fondamento per la salute e il benessere: da tempo si sa quanto sia grave in ambito ospedaliero il problema delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), che aumentano in caso di scarsa igiene e pulizia (v. box). E questa emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 ha messo drammaticamente in luce come sia necessario che ognuno dedichi la massima attenzione a evitare di diffondere il virus. Non vogliamo e non possiamo addentrarci in un campo così complesso e che richiede specifiche competenze: quello che ci compete, invece, è parlare della pulizia e della sanificazione, di ciò che riguarda il settore del cleaning professionale. In particolare, in questo difficile momento in cui all’igiene (a partire dall’igiene delle mani) viene finalmente dato risalto e ne è riconosciuta l’importanza essenziale per la salute di tutti, alle aziende produttrici viene sollecitato un forte impegno per rispondere alle nuove e pressanti esigenze del mercato. Ecco cosa ne pensano le aziende. Icefor è convinta che l’importanza dell’igiene come prevenzione delle infezioni ospedaliere sia consapevolezza assolutamente acquisita da tempo e da tutti gli operatori della sanità: “Le infezioni correlate all’assistenza (ICA) sono oggetto di provvedimenti e di interventi del Ministero Della Salute , delle Direzioni Sanitarie e di tutti gli operatori sanitari in genere. È materia scientificamente trattata e largamente dibattuta ai tavoli associativi, nelle conferenze, nei simposi”. “La prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza ospedaliera è da diversi anni un tema all’ordine del giorno per gli operatori del settore. Oggi sappiamo che l’adozione delle giuste metodologie di prevenzione è fondamentale considerando che una grande percentuale delle infezioni nosocomiali è potenzialmente prevenibile” afferma Alberto Petrocchi, del Marketing Team di ECOSÌ.
Tuttavia, la realtà con cui si viene a contatto nelle strutture sanitarie spesso non risponde a quello che – a livello di intenti e di consapevolezza – dovrebbe essere acquisito. Riccardo Trionfera, Direttore Commerciale Professional Hygiene di Tork, sottolinea: “Purtroppo prima di questa emergenza abbiamo continuato a riscontrare una scarsa attenzione all’igiene nelle strutture ospedaliere, basta entrare in un bagno di un generico ospedale per accorgersi che molto spesso mancano sia il sapone per lavarsi le mani che le salviette monouso (come raccomandato dall’OMS) per asciugarsi le mani. Se si è fortunati il bagno è fornito di carta igienica. Questa situazione in un ambiente ad alto rischio di trasmissione di virus e infezioni e assolutamente inaccettabile”.
Secondo Alca Chemical: “Le amministrazioni pubbliche hanno dato estrema importanza al contenimento dei costi attraverso gare al ribasso. La proliferazione batterica e virale, infatti, è da molto tempo una questione ben conosciuta e purtroppo mal gestita. Il risparmio – in termini assoluti assai modesto, sulle pulizie e sanificazioni in generale, ha creato dei problemi le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti”.
E a parere di Allegrini: “Purtroppo prima di questa emergenza il tema dell’igiene è stato spesso sottovalutato, come dimostrano i decessi avvenuti a causa di infezioni batteriche contratte ogni anno presso le strutture sanitarie (ICA – Infezioni Correlate all’Assistenza)”.
Le cause e le possibilità di intervento
Se nell’ambito degli Acquisti verdi il legislatore ha introdotto le clausole che prevedono nuovi criteri premianti, non necessariamente legati al minor prezzo, le scelte effettuate in tema di Sanità dalle istituzioni sono state penalizzanti.
“L’attenzione ai disinfettanti nel mondo della sanità è sempre stata alta. Ora ci si sta rendendo conto che le politiche di tagli effettuate negli anni passati, soprattutto nel comparto delle pulizie, sono state uno sbaglio” conferma Flavia Casarini, Corporate Brand Manager di Sutter. Su cosa focalizzarsi? Secondo Icefor: “Vi sono due aree sulle quali puntare ancora di più e sono la ricerca (non possiamo non fare riferimento a quanto di grande in termini di scienza e di branche della scienza – medica e non – abbiamo messo oggi in campo e che prima erano sotto traccia) e la formazione di tutto il personale che opera a livello ospedaliero tra cui tutti gli operatori del facility coinvolti nelle operazioni di pulizia, disinfezione e disinfestazione”. “Covid-19 ha reso evidente un problema sempre esistito che oggi ha superato oltre misura le mura degli ospedali per affiorare in ogni campo della vita sociale. Ci auguriamo che l’attuale maggiore consapevolezza dell’importanza dell’igiene rimanga tale anche quando questa fase di emergenza sarà finalmente terminata” è la considerazione di Allegrini.
“Il legislatore ha inoltre riconosciuto l’importanza capitale dei disinfettanti, i cui principi attivi, nonostante tutto, possono essere considerati idonei ai cosiddetti Criteri Ambientali Minimi, a condizione che essi vengano utilizzati correttamente” segnala Alca Chemical.
E per crescere che si può fare? “Evolvere ancora si può: questione di investimenti nel Servizio Sanitario Nazionale e nella Sanità Privata. Noi possiamo fare la nostra parte producendo idee, mettendo a punto nuovi prodotti, facendo formazione e promuovendo una diversa e più generale consapevolezza dei comportamenti da tenersi dove si fa sanità. Per ultimo tornare a valorizzare le grandi competenze dei nostri scienziati e dei nostri tecnici”, è il commento di Icefor.
Secondo Alberto Petrocchi c’è la consapevolezza del problema e “gli attori del professional cleaning vanno sempre più verso la promozione di metodi e servizi in grado di supportare le strutture sanitarie con le migliori soluzioni per la decontaminazione degli ambienti”.
Cresce quindi la richiesta di prodotti disinfettanti, come registra Antonio Caso, direttore commerciale di Nettuno: “Sicuramente questa situazione senza precedenti ci ha permesso di notare una richiesta sempre più crescente, da parte di ospedali e operatori sanitari, di dispenser con all’interno soluzioni igienizzanti”.
E l’azienda bergamasca ha deciso di incrementare la produzione: “È stato proprio in questo contesto che abbiamo deciso di investire tutti i nostri sforzi nella riprogrammazione della nostra produzione – sono le parole di Caso – favorendo un’evasione veloce di questi prodotti, al fine di dare il nostro contributo in una situazione di totale crisi sanitaria”
Conoscenza e comunicazione
In questo periodo in cui è più difficile comunicare, da una parte per la difficoltà oggettiva dovuta all’isolamento e dall’altra perché le notizie, le informazioni – vere e un po’ meno – si moltiplicano e sovrappongono attraverso l’etere, le Aziende hanno intrapreso azioni mirate e specifiche di informazione, sui prodotti e sull’igiene? Riccardo Trionfera riferisce che Tork comunica costantemente e regolarmente al mercato le corrette procedure per l’igiene delle mani: “Non abbiamo avuto necessità di adeguare ulteriormente il nostro messaggio in quanto comprendeva già tutte le informazioni che oggi vediamo su tutti i mezzi di comunicazione”, mentre Icefor sta preparando un documento ad hoc: “per spiegare alla nostra organizzazione di vendita, ai nostri partner commerciali e ai nostri clienti come si possa rispondere in modo corretto a quanto richiesto dalle autorità competenti. La vera campagna informativa in questo momento è fatta dalle Istituzione e dagli “Angeli in Camice”.
Alberto Petrocchi conferma che anche ECOSÌ si impegna in campagne informative: “mirate alle corrette prassi igieniche e nello specifico abbiamo promosso un protocollo di decontaminazione ambientale contenente le procedure di disinfezione ordinaria e in caso di infezione sospetta o conclamata da Coronavirus SARS-2-CoV”. E ribadisce la necessità di ricordare che “particolare attenzione va posta in questo momento alla corretta disinfezione che è possibile solo tramite Presidi Medico Chirurgici (PMC), ovvero disinfettanti registrati presso il Ministero della Salute. La loro efficacia deve essere comprovata secondo le normative UNI EN di riferimento (in dettaglio: UNI EN 14476 per i virucidi) affinché tutte le attività biocide siano certificate per dosi d’impiego e i tempi di contatto stabiliti”.
Sutter, come illustra Flavia Casarini, ha veicolato un Vademecum, con specifiche informazioni su Coronavirus e Covid-19, sui canali social e ai clienti e anche Nettuno cura la comunicazione, come specifica Antonio Caso: “da tempo stiamo promuovendo un programma di protezione delle mani composto da tre passaggi: Protezione, Lavaggio e Cura. Protezione delle mani con creme barriera pre-lavoro, lavaggio con saponi: liquidi, creme o paste a seconda del tipo di sporco ed infine Cura, con creme emollienti postlavoro”.
Campagne media e di marketing informative sui prodotti vengono realizzate da Allegrini, che costantemente informa sull’utilizzo dei prodotti più idonei tramite comunicati stampa e campagne media, e l’Azienda tiene a precisare che: “da sempre promuove campagne di sensibilizzazione sull’igiene delle mani correlate alla prevenzione di infezioni virali e batteriche attraverso la partecipazione ad iniziative sul territorio ed allo sviluppo di progetti nelle scuole”. mentre Chimica D’Agostino sta realizzando campagne di marketing destinate alla base clienti e a prospect su specifici settori che potrebbero avere bisogno di impiegare sanificanti per le superfici a base di cloro all’1% come prescritto dal Ministero della Salute.
Da parte sua, Alca Chemical ritiene che in quanto produttori: “in questo periodo storico ci viene chiesto di occuparci dei prodotti, mettendo a servizio della comunità la nostra esperienza e professionalità. Siamo concentrati su questo e sulla massima attenzione alla salute di tutto il team”.
Fonte Cleaning Community