Una macchina pulita è una macchina che lavora bene! Ecco come procedere quindi per una corretta pulizia degli impianti. Parliamo di: definire una procedura e scegliere gli strumenti giusti.

La recente pandemia ha imposto nuovi livelli di igiene. Gli ambienti devono essere puliti e sanificati, non fanno eccezione i luoghi di lavoro.

Capita però che, pensando alla pulizia nei luoghi di lavoro, si pensi a pavimenti, superfici comuni, spazi visibili… e ci si scordi invece dei macchinari industriali e delle loro parti interne, che rischiano di essere esclusi dai piani di pulizia.

La corretta pulizia dei macchinari è invece molto importante, non solo per i motivi igienico sanitari che ben conosciamo, ma anche per l’efficienza delle attività.

La pulizia delle macchine e degli impianti può essere considerata il primo step di una buona manutenzione. Tenere pulito un impianto o una macchina, significa infatti rimuovere impurità e residui che potrebbero causare fermi macchine, inceppamenti e mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori.

Una macchina che funziona bene è una macchina che lavora bene e, nel caso di un impianto produttivo, significa avere un prodotto finito in condizioni ottimali, senza difetti.

Come procedere quindi per una corretta pulizia degli impianti?

 

Definire una procedura operativa

È utile che le aziende si dotino di una procedura condivisa da seguire, in modo che lo staff possa lavorare, consapevolmente, nella stessa direzione e con gli stessi obiettivi.

L’ideale sarebbe se la procedura venisse trascritta a formare un vero e proprio manuale ad uso interno.

Vediamo di seguito alcuni elementi che non dovrebbero mancare all’interno di un manuale per la pulizia di macchine e impianti industriali.

Cosa pulire

Sembra banale ma non lo è. La prima cosa da fare è l’elenco di tutte le macchine e i macchinari da pulire. Affidarsi alla memoria non va bene, oltre ad essere fallibile, lega troppo strettamente l’attività a una persona specifica.
La lista deve annoverare tutte le macchine, anche se ce ne sono di uguali, devono essere citate tutte. Potrebbe essere molto d’aiuto anche allegare documentazione fotografica delle varie macchine e le loro parti.

Come pulire

Per ogni macchinario inserito nell’elenco devono essere specificate le parti che sono da pulire (ad esempio postazioni degli operatori, pulsantiere, maniglie…), quelle che richiedono una maggiore attenzione, quelle che si usurano più velocemente, con l’indicazione della frequenza di sostituzione.

La sicurezza

Quando puliamo un macchinario non dimentichiamoci che abbiamo a che fare con uno strumento di lavoro elaborato e complesso, quindi pericoloso. Bisogna mettere a punto delle procedure di sicurezza da osservare mentre si esegue la pulizia e delle attività di preparazione. Facciamo qualche esempio: indossare dpi, assicurarsi dello spegnimento della macchina, staccare la corrente, chiudere eventuali pompe… a seconda della tipologia di macchina su cui andiamo ad operare.

Definire una periodicità

Dopo aver definito cosa e come pulire, è bene definire quando e ogni quanto. La periodicità è da definire in base al singolo macchinario, con una frequenza sufficiente per evitare che lo sporco si accumuli troppo, ma cercando di impattare il minimo possibile sull’operatività.

Tenere traccia delle attività

È importante che, chi si occupa della pulizia, compili dei report o dei registri per tenere traccia dell’attività e segnalare informazioni utili, che possono anche essere, ad esempio, segnalazioni di guasti o anomalie.

 

Scegliere gli strumenti giusti

Un altro aspetto fondamentale, quando si parla di pulizia dei macchinari, è scegliere gli strumenti giusti. Per fare questa scelta è consigliabile chiedere aiuto a dei professionisti che offrono anche consulenza e formazione per effettuare correttamente le operazioni di pulizia.


Fonte: TCE Magazine